Giorno 11: Stone Town

 


Zanzibar ci accoglie con una pioggia battente e un'umidità devastante. Tempo di arrivare in centro città, la pioggia è passata, lasciando dietro di sé solo ampie pozze e un'umidità ancora più opprimente.

Zanzibar, un arcipelago al largo della costa della Tanzania, è famoso per le sue spiagge di sabbia bianca, le acque cristalline e la vibrante cultura swahili. Conosciuta come l'Isola delle Spezie, offre un mix affascinante di storia, mercati vivaci e una ricca tradizione di musica e danza.

Qui siamo molto lontani dalla savana e dai campi tendati senza elettricità. Ce ne rendiamo conto per la prima volta a cena, in un ristorante vero, con tavoli veri e vere sedie, e un menù da cui nessuno sembra più in grado di scegliere cosa ordinare.


Alloggiamo in un hotel modesto ma pulito, dove riusciamo perfino a fare un po' di lavanderia per i nostri panni più sporchi. L'hotel ha un enorme terrazzo dove viene allestito il buffet della colazione, spesso frequentato dai corvi neri. Da lì, si gode di una splendida vista sui tetti della città fino al mare in lontananza.

Stone Town è il cuore pulsante di Zanzibar, un luogo dove storia e cultura si mescolano in un affascinante labirinto di stradine strette e vivaci. Passeggiando per le sue vie, ci si imbatte in edifici antichi con porte di legno intagliate, ognuna con un disegno unico, segno delle influenze arabe, indiane ed europee che caratterizzano la città.

 


Uno dei posti più interessanti da visitare è il mercato di Darajani. È un'esplosione di colori e odori, dove si può trovare di tutto: spezie, frutti di mare freschi, tessuti e oggetti artigianali. È il luogo ideale per immergersi nella vita locale e magari fare qualche affare.

La Casa delle Meraviglie, o Beit al-Ajaib, è uno degli edifici più iconici di Stone Town. Un tempo era il palazzo del sultano, oggi ospita un museo che racconta la ricca storia di Zanzibar. Anche una visita alla Prigione dell'Isola, appena al largo della costa, è un'esperienza da non perdere, soprattutto per vedere le tartarughe giganti che vi abitano.



Ma Stone Town non è solo storia e architettura. È anche un luogo di vibrante cultura. La musica Taarab, che unisce influenze africane, arabe e indiane, risuona spesso per le strade, e il festival Sauti za Busara attira artisti da tutto il mondo.

La cucina è un altro punto forte della città. I sapori sono un mix esotico di spezie locali, pesce fresco e influenze arabe, indiane e africane. Non puoi perderti l'urojo, una zuppa di strada tipica di Zanzibar, o le Zanzibar pizzas, una sorta di crêpe farcita cotta su una piastra.


Infine, Stone Town ha una storia complessa legata al commercio degli schiavi. Il vecchio mercato degli schiavi, ora un museo e una cattedrale anglicana.

Insomma, Stone Town è un posto dove ogni angolo ha una storia da raccontare e ogni giornata porta con sé nuove scoperte. La città si sveglia prestissimo, e in una giornata si può riuscire sia a esplorare i mercati, visitare i siti storici e godersi l'atmosfera unica, sia acchiappare una barchetta al porto e fare un po' di mare. Non mi sarebbe dispiaciuto rimanere un giorno in più.



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