Giorno 3 - Lake Manyara National Park



La prima notte in tenda รจ andata abbastanza bene.

A un certo punto, per qualche motivo, le altre macchine ci hanno lasciati indietro e ci siamo persi. Probabilmente abbiamo distratto troppo l'autista con la discodance a tutto volume e le torce frontali usate come luci stroboscopiche. Siamo arrivati in un campeggio (quello sbagliato) ballando, sotto gli sguardi attoniti dei campeggiatori che ci osservavano da sopra i loro piatti con la cena. Hanno sospirato di sollievo quando ce ne siamo andati via.


Il campeggio giusto, il Jambo Lodge & Campsite, si trova in una posizione strategica tra il Tarangire e il Lake Manyara National Park, in un contesto piuttosto civilizzato. Nel frattempo, i ragazzi di cucina hanno giร  montato le nostre tende su un prato verde dove scorrazzano diversi cagnetti. I bagni comuni sono abbastanza puliti e fare la fila tutti insieme per le docce risulta persino divertente. A tratti c'รจ addirittura l'acqua calda.


Quando ci svegliamo, il cielo รจ grigio, ma cerchiamo di non farci troppo caso. La tappa del giorno รจ il Lake Manyara National Park, un'area protetta di circa 330 chilometri quadrati situata nel nord della Tanzania, famosa per la sua incredibile biodiversitร , che in questo caso si traduce in un vero e proprio "festival delle scimmie", con i babbuini come protagonisti principali.

Il lago Manyara, che dร  il nome al parco, occupa circa 230 chilometri quadrati durante la stagione delle piogge. In agosto, invece, si trasforma in una pozza alcalina poco profonda, che ricorda un po' il regno di Scar ne Il Re Leone.

Piero Angela direbbe che i babbuini sono animali affascinanti, con una vita sociale complessa e un'eccezionale capacitร  di adattamento. Sono noti per il loro comportamento ludico e sono tra i pochi mammiferi che possiedono un linguaggio gestuale complesso e una gerarchia sociale ben definita. Io direi semplicemente che mi ricordano una babygang molto ben organizzata. Non a caso, vivono in gruppi sociali chiamati truppe, che possono variare da una dozzina a piรน di cento individui dediti al furto e alle risse. In questo parco, sono praticamente dappertutto.



Rientriamo verso le 15:00, e il campeggio ci propone di noleggiare delle mountain bike per esplorare i dintorni. Non ricordo l'ultima volta che sono andata in bici, ma รจ proprio vero che una volta imparato, non si dimentica. Attraversiamo campi di banane e prati polverosi dove le capre pascolano insieme a qualche zebra scappata dal parco. I pastori sono ragazzini Masai con piรน collane e braccialetti di un trapper. Vivono in un villaggio di fango dove nessuno sa quanti anni abbia la persona piรน anziana, una matriarca cieca vestita di tartan colorati.

Ritorniamo al campeggio in orario aperitivo, tutti sporchi, ridendo nonostante le chiappe indolenzite.

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