Giorno 7: Serengeti by Night

 


Arriviamo al campeggio quando è già buio. I ragazzi della cucina sono tutti occupati, e questa volta dobbiamo montare le tende da soli. Il nostro spazio è ai margini del campo, dove la radura lascia il posto al bush. Mentre fissiamo gli ultimi picchetti, ci rendiamo conto di non essere soli.

Da sotto un'acacia, due occhi luminosi a palla ci fissano. Non è un cane, ma qualcosa di più grande, con una pelliccia a macchie spelacchiata che riusciamo appena a distinguere prima che si appiattisca per sfuggire al fascio delle nostre torce.

"Jackson, ma le iene non sono pericolose?"

"Maybe. Qui sanno che noi siamo in tanti ed è il nostro territorio, sono solo curiose. Però non mettere neanche un piede nel bush"



Nemmeno la nostra amichetta è sola. Dopo cena, tutto intorno al campeggio, conto almeno sette paia di occhietti brillanti. Una di loro, particolarmente spavalda, mi taglia la strada e attraversa il campeggio in diagonale.

Le iene maculate (Crocuta crocuta, volevo troppo scriverlo!) solitamente vivono in clan che possono variare notevolmente in dimensione. Un clan può essere composto da un minimo di 5 a un massimo di 80 individui, anche se la dimensione media si aggira intorno ai 10-20 esemplari. I clan sono organizzazioni sociali complesse dominate da una femmina alfa.

Finora, le ragazze sono rimaste abbastanza tranquille, ma quando finalmente accendiamo un piccolo falò, il bush inizia a risuonare di risate. Sì, le iene "ridono". Questo suono, tipico della iena maculata, è una forma di comunicazione. I loro vocalizzi possono indicare eccitazione, stress, sottomissione o segnalare una fonte di cibo ai membri del clan. Le risate fanno parte di un complesso sistema di vocalizzazioni che le iene usano per interagire tra loro.

Da una parte, vorrei quasi ridere con loro. Dall'altra, sentirle nel buio fa un po' ghiacciare il sangue.


Quando iniziamo a ritirarci, qualcuno si diverte a far frusciare le tende degli altri per scherzo, ricevendo una scarica di insulti in cambio. Ma poi, nel silenzio, le iene continuano a spaccarsi dal ridere per tutta la notte. Ho avuto l'impressione che, quando non c'era più nessuno in giro, alcune di loro si stessero aggirando tra le tende. All'alba erano sparite, impegnate, come avremmo scoperto presto, in ben altre faccende.

Dobbiamo smontare il campo e partire. Jackson, come al solito, ha già preparato la colazione sui tavoli traballanti. Adoro restare per ultima, mentre lui inizia a sparecchiare, godendomi quei momenti in disparte mentre il caffè nella mia tazza di latta raggiunge una temperatura bevibile. Per questo motivo, sbaracco tutto appena sveglia: per quei dieci minuti di pigrizia e silenzio, con il fumo lento del caffè che mi scalda le mani e gli zigomi. Perfino se, a un certo punto, qualcuno mi scopre e decide di unirsi a me per parlarmi dei riti di passaggio Masai degli adolescenti.



Anche la savana è un po' in un regno di mezzo. Mentre la luce aumenta, vediamo dai finestrini le gazzelle che brucano. In lontananza, notiamo quattro o cinque iene che corrono, tutte storte. In fondo al gruppo, c'è un cucciolo, anche lui tutto storto. Le iene sono cacciatrici opportuniste, il che significa che adottano il metodo che richiede meno sforzo in ogni situazione. Dopotutto, se passi la notte a ridere tanto, è comprensibile che all'alba non abbia molta voglia di applicarti.

Personalmente, mi piacerebbe vivere come loro. Le iene sono i miei animali preferiti della savana.

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