Giorno 10: Lake Natron


Ripartiamo di buon mattino. Nei bagni comuni non c'è più acqua dalla sera prima, e sono praticamente inagibili, non c'è proprio motivo per attardarsi.
È domenica. Facciamo una breve sosta nel paesino di Wasso, dove beviamo qualcosa di fresco, compriamo qualche merendina e veniamo assaliti da orde di bambini incuriositi.
Facciamo il check in online per il volo verso Zanzibar tenendocene in braccio più o meno due a testa.
Arriviamo al camping per l'ora di pranzo, un'oasi verde in un mare di sabbia. Nel pomeriggio, una guida Masai ci propone una breve passeggiata: non avrei mai immaginato di trovare delle cascate di acqua dolce in mezzo al nulla. Eppure, ci sono e si può farci il bagno. Sono le cascate di Ngaresero.
Poi, rimontiamo sui fuoristrada e andiamo verso il Lago Natron per vedere il tramonto.
Il lago Natron è uno dei luoghi più affascinanti e insoliti della Tanzania, situato nel nord del paese, vicino al confine con il Kenya. È un lago salato in mezzo a un paesaggio selvaggio e desolato, con acque che possono assumere sfumature di rosso e rosa. Questo fenomeno è dovuto ai cianobatteri che prosperano nelle acque altamente alcaline.

Ma c'è di più: nonostante le condizioni estreme, il lago Natron è un vero paradiso per i fenicotteri minori, che scelgono questo lago per nidificare, sfruttando l’ambiente ostile che li protegge dai predatori. Davvero incredibile, no?

Per chi ama la natura, visitare il lago Natron è un must. Il paesaggio è mozzafiato e la sensazione di trovarsi in un luogo così remoto e particolare è impagabile. Ma la parte migliore è stata quando io e le mie siamo affondate fino alle caviglie nel fondale limaccioso.
Non sto dicendo che non fossero sabbie mobili ma sterco di bufalo, ma dobbiamo dircelo chiaramente: questo rischio c'è.

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