Giorno 20 - Kuala Lumpur by day

 


Mi sveglio dopo poche ore di sonno senza sogni, con la luce che mi ferisce le retine. Anche se è presto, fa già caldissimo. Scendo a fare colazione solo con il corpo, mentre dormo ancora. Con la spinta di un caffè americano e un toast con la marmellata di cocco (che in realtà è una cipparlecca color caramello sicuramente piena di zucchero), si parte all'avventura. 

L'obiettivo è esplorare tutta la città entro le sette di sera, tornare all'ostello per rinfrescarci adeguatamente in vista del volo di ritorno, approfittando della stanza che abbiamo saggiamente prenotato, anche se dovremo condividerla con un numero eccessivo di persone.
Prima tappa: Batu Caves, le grotte sacre. Raggiungerle con i mezzi pubblici è un'impresa ardua: dobbiamo superare due cantieri solo per arrivare alla fermata e, naturalmente, finiamo per prendere la linea sbagliata. Va detto, però, che nessuno di noi era molto lucido dopo il clubbing della sera precedente.



Sotto le cinque grotte si trova un tempio colorato, dove ci viene applicata la tika sulle fronti sudate. Da lì, iniziamo la ripida scalata di 272 gradini sotto lo sguardo di una gigantesca statua dorata di una divinità, circondati da una gang di scimmie che, pur sembrando adorabili a prima vista, si rivelano pericolose delinquenti dedite a furti e risse.

Dall'alto si vede tutta Kuala Lumpur, e nonostante la folla i due templi nella grotta valgono davvero sia la fatica che la levataccia. Decidiamo però di tornare in centro città con un Grab (la versione malese di Uber), perché va bene il pellegrinaggio, ma fino a un certo punto. Dopo aver visitato un mercato locale per raccogliere qualche souvenir, optiamo per pranzare in uno dei grandi centri commerciali della città, approfittando dell'aria condizionata e carichi di scatoline di balsamo di tigre.

Dentro, ci sono almeno cinque negozi dedicati esclusivamente agli accessori per cellulari, pieni di cover completamente folli. Vorrei comprarne una, ma quando comunico al commesso il modello del mio cellulare, lui mi guarda con disprezzo e mi informa che non ne vendono più da un bel po' di tempo.


Dopo un breve briefing, decidiamo di andare a vedere lo skyline al tramonto dalla cima di un grattacielo. Optiamo per lo Sky Deck della KL Tower, da cui si possono vedere anche le Petronas Towers. Purtroppo, sembra proprio che stia per piovere, quindi niente tramonto. Nonostante ciò, affrontiamo un'ora di coda per salire, e da lassù Kuala Lumpur sembra Gotham City, tutta grigia tra le nuvole nere che incappucciano le cime dei grattacieli. Alla fine, andiamo comunque a vedere le Petronas Towers da vicino, con un'altra corsa in Grab.

Avere un posto dove farsi una doccia e cambiarsi, anche se condiviso con un'infinità di persone, è una vera benedizione. Ceniamo con del pollo fritto del fast food unto accanto all'ostello. Piove. È arrivato il momento di tornare a casa.




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