Giorno 6 - Islas del Rosario/Cartagena de Indias


Una colazione leggera prima di andare al mare, Colombia Edition: EMPANADAS DE CARNE.
Praticamente, come fare colazione con dei sofficini ripieni di bruscitt, caffè e succo d'arancia.
A 'sto giro, non ce l'ho fatta.

Ci siamo messi in fila di buon mattino al porto, in mezzo alla folla e all'odore di nafta.
Il mare, nella baia di Cartagena è torbido e schiumoso (pare che lo fosse già ai tempi di Marquez), ma a qualche chilometro dalla costa diventa blu intenso.
Isla Grande ha la malinconia del "vorrei ma non posso", con l'acqua turchese e la sabbia bianchissima, ma anche le mangrovie e il fondale limaccioso, e le strutture turistiche in rovina.

Al ritorno, il mare si è ingrossato. La lancia si impenna prendendo le onde, fa dei salti da cui sembra non atterrare più, la gente urla spaventata. Io sono seduta a prua, lato più esterno, nel punto in cui si infrangono le onde. Le prendo tutte in faccia come degli schiaffi, sotto gli occhiali da sole ho le ciglia glassate di sale. Non posso molto dirlo in giro, ma io mi sono divertita. E non perché non sapessi che potevamo ribaltarci e annegare, ma perché non si può sempre vivere avendo paura.

Del resto, o fa caldissimo, o fa freddissimo, o rischi la vita. Spesso anche due su tre.

Stiamo viaggiando su una media di 4 birre al giorno, che non è male. Solo stasera, nell'ordine: 1 gin tonic, 2 birre, 1 mojito. Grazie Cartagena, è stato bellissimo.
Domani mattina ripartiamo e dovrei ancora buttare la roba che ricopre il letto nello zaino, ma ci sto sdraiata sopra in scarpe, shorts di jeans e reggiseno, con il serio rischio di addormentarmi in favore del ventilatore. Non è nemmeno tardi, ma tutte le notti c'è qualcuno che russa come un trattore e sono pur sempre operativa dalle 6 del mattino.

Perché non ci si sveglia mai dopo le 6. Piuttosto si rimane a guardarsi nelle palle degli occhi fino alle 8.

Share:

Posta un commento

Designed by OddThemes | Distributed by Blogger Themes