Potrebbe essere l'ultima domenica d'estate.
Nessuno l'ha detto davvero ad alta voce, perĂ² era un pensiero che avevamo ben chiaro in testa.
Il sole scottava come a luglio, e le docce davanti alla piscina erano come sempre gelate da mozzare il fiato. Ti ci mettevi sotto e rabbrividivi, ridevi e balbettavi che ti avrebbe ucciso, quel freddo che quando ti stendevi sull'asciugamano era giĂ passato.
Le solite cose. Il campo da beach volley, i pettegolezzi, i toast avvolti nella stagnola, i vicini di ombrellone che leggono gli oroscopi, i ghiaccioli che i gusti normali sono sempre finiti e rimangono solo quelli hipster. PerĂ² tutto piĂ¹ tranquillo, come rallentato.
Ho iniziato a leggere Pet Sematary. Verso metĂ mi sono addormentata, e neanche Stephen King ha potuto piĂ¹ nulla contro il sole delle sei.
Io spero che questa non fosse l'ultima domenica d'estate. Ma, se lo sarà , è stata perfetta.
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