Fiera dell'Artigianato. How to


La Fiera dell'Artigianato è forse l'unico evento che riesce a far coesistere i più imbruttiti dei milanesi con i veterocomunisti che possiedono un'unica maglietta del Che e gli hipster con i baffi impomatati  con i peggio tamarri di periferia. Al suo nome si associano trepidante attesa e opprimente fastidio, amore e odio, attrazione e repulsione.
Uscirne vivi è possibile. Negli anni, si impara anche a non riportare ferite troppo gravi.

  • Vestiti come si deve: in Fiera si possono avvistare esseri umani che sembrano essere stati violentemente strappati dalle mura domestiche durante una brutta influenza, oppure nutriti gruppi in trasferta dai privè del Cocoricò di Riccione. Ma le uniche due cose che bisogna veramente tenere in mente sono le lunghissime ore passate a setacciare gli stand gastronomici in cerca di assaggi da scroccare e la temperatura equatoriale (a differenza delle migliori discoteche della Riviera, la Fiera non ha il guardaroba). Quindi si raccomandano vestiti leggeri e scarpe comode.
  • Custodisci gelosamente la tua mappa: sì, quella cosa dall'aspetto cartaceo che ti stavano dando all'entrata. Ci sono scritte cose di vitale importanza come i posti dove mangiare e dove bere. Durante la giornata di ieri, per esempio, ho ingerito: 1 yogurt con meringa, cocco e cioccolato bianco; assaggi di vino alle mandorle, patè di pistacchio, noccioline, taralli di tutti i tipi, salame, Jamon de Serrano, kurtoskalaks alla cannella, bretzel e weiss media, hamburger di chianina e uno shottino di rum. È stato bellissimo.
  • Evita gli orari di punta: non sto dicendo che non puoi andare in Fiera alle tre del pomeriggio dell'8 dicembre. Sappi che se ci vai, finisci sicuramente per parcheggiare a Canegrate e che i padiglioni avranno una somiglianza inquietante con i peggiori gironi danteschi. Tipo l'Ikea di domenica pomeriggio. Forse anche peggio.
  • Evita di portare il trolley: non sto dicendo che non te lo puoi portare, ma sappi che tutti ti odieranno e che sembrerai uno sfigato. Sì, anche se sei lì per comprare un elefante indiano di legno intagliato a grandezza naturale, un narghilè per quindici persone o novanta metri quadri di tappeti persiani.
  • Evita di innamorarti di troppi standisti: o almeno, cerca di non commentare a voce troppo alta, ché capiscono quasi tutti l'italiano.
Ieri sera, quando sono tornata a casa, è stato rilevato che puzzavo di:

1) fumo
2) rum
3) birra
4) fritto
5) fritto
6) fritto
7) fritto

Giovedì ci torno e non vedo l'ora.
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