Dal finestrino ho visto capre, conigli selvatici, un falco, diversi cavalli, alcuni maiali bruni e una mandria di mucche pezzate e tori neri, ma neanche una persona.
Il micidiale caldo andaluso sale da terra e ti si arrampica sui polpacci. Abbiamo passato il pomeriggio nelle infinite stanze dell'Alcazar (crying at the discoteque!) e nei suoi fichissimi giardini, molestando pavoni, stalkerando pesci rossi grandi come giovani orche assassine e correndo sotto i getti di graziosissimi irrigatori.
A proposito, Siviglia è la patria degli azulejos (che mi piacciono tantissimo) e del flamenco (che mi fa riderissimo). Il piatto tipico sembrerebbe essere la coda di toro, ma sulla faccenda di assaggiarla sono un po' indecisa.
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