Il cielo malconcio di Chernobyl


La neve, l'inchiostro, le schede elettorali e i miei capelli che sono fili scoperti e nastro isolante, ma non ho tempo di andare a tagliarli.
E le mani, quanto cazzo sono espressive, le mani.
La sensazione dei faldoni nel baule della macchina era diversa, ai tempi del referendum.
Tè, troppi caffè, telefonate di due minuti seduta a gambe incrociate su un banco nel corridoio di una scuola elementare.
Ci siamo anche fatti portare la pizza, domenica sera.

Mi hanno detto che sono più bella e i miei documenti dicono che sono la più giovane.
Però stasera mi sento vecchia.
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