Occidere et redire


Luglio è bellissimo e rovente, mi brucia i polmoni quando corro.
Ho le clavicole sbucciate, la sinistra mi disegna una rosa insanguinata sul bianco della t-shirt.
Non me ne accorgo.
Piazza Duca D'Aosta riflette il cielo lattiginoso.
Duecento euro per un biglietto interrail per l'Est Europa.
E bagno la testa al mio cane, che sennò si disidrata.

Non dormo quasi più.
Penso tanto. Penso ad Atene. A Venezia, scheggia di vetro nel cuore.
Trovo delle vecchie foto di quando avevo diciotto anni. Portavo una camicia blu a scacchi e versavo la vodka nello shaker.
Ce n'è anche una di me e la Michi, sdraiate su un prato, morte dal ridere.

Luglio col bene che ti voglio, guai a voi se lo scrivete.
Perché io gli voglio bene, a luglio, però non si dice.

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