Zagabria ha il cielo smaltato.
Zagabria ha la faccia del nostro affitta camere
Dinko, i suoi pantaloni della tuta e la sua macchina sgarruppatissima, con la portiera aperta e le chiavi nel quadro.
Passiamo dodici ore coricati sul prato al parco, su diverse panchine, seduti a StrossMartre a giocare a carte.
Bevo centoventiquattro caffè.
Alla stazione di Zagabria a mezzanotte c’è movimento.
Si dice che la tratta notturna Zagabria – Spalato sia la più pericolosa per i furti e che vi si aggirino personaggi strani.
La cuccetta è minuscola, appena ci muoviamo si sollevano nuvole di polvere.
Metto la felpa verde di Praga e tiro su il cappuccio.
Tra noi e i nostri bagagli, anche volendo, un ladro non riuscirebbe a starci.
Metto la felpa verde di Praga e tiro su il cappuccio.
Tra noi e i nostri bagagli, anche volendo, un ladro non riuscirebbe a starci.
Distribuiamo Tachipirine.
Per il corridoio passano persone scalze,
balenottere in mutande rosa. Loschi individui gobbi che nel nell’oscurità
puntano la torcia dentro le cuccette.
Io, nella branda in alto, non so se dormo o no.
Non so come fai a "comunicare" così tanto con così poche parole..brava, bravissima!
RispondiEliminaAbbi uno splendido viaggio, caVa! =)
Questo è uno di quei viaggi che si dice da solo.
RispondiEliminama che super viaggio ti stai facendo?
RispondiEliminaUn viaggio che volevo fare da una vita.
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