Day 6, Sumba

 

Non metto nemmeno più la sveglia, apro gli occhi appena sento muoversi qualcun altro.
Quando sento i galli fare casino a tutte le ore, invece, li maledico a occhi chiusi e basta. Sono abbastanza certa che li facciano combrattere, anche se ho chiesto e mi hanno risposto di no. Però a colazione c'era un tipo con una Kavasaki Ninja verde che accarezzava un galletto particolarmente tronfio.
Oltre al solito caso umano in giacca mimetica e senza dentiera che vende collanine, massaggi e qualsiasi altra cosa.

Il processo di integrazione nell'ambiente Sumba sta andando bene. Ora quando ci laviamo a secchiate d'acqua fredda strilliamo molto meno. L'ultima volta ho addirittura detto di sentimi (testuali parole) rigenerata. Abbiamo tirato i fili della biancheria e fatto il bucato con un paio di secchi nel patio. Come sapevamo tutti, non è asciugato niente, e al mattino abbiamo appeso i panni davanti ai finestrini aperti del pullman.

La spiaggia è deserta e di un bianco accecante. Il mare turchese. Ci siamo solo noi, con un paio di tavole da surf che ci hanno procurato, anche se fare surf è impossibile. Si stanno tutti sbattendo molto per assecondarci, vogliono che siamo contenti e che tutto vada bene.

«Ci pensate? Siamo su una spiaggia dove ci siamo solo noi, e stiamo bevendo il latte dalle noci di cocco»

Ci pensiamo. È una di quelle cose da mettere via per l'inverno.
Mr Jack ci fa grigliare dei pesci interi, appena pescati, che mangiamo con le mani sulle foglie di palma.

«Ric, andiamo a prendere i nostri asciugamani e i nostri zaini, che sono gli unici rimasti buttati là. Altrimenti lo sai che ci va Giada. Tipo la mamma»

Tramonto e Bintang, ce lo vediamo tutto finché non c'è più luce. Mi ci potrei abituare? No, probabilmente no. E pazienza se poi per tornare dobbiamo scarpinare con le torce frontali inciampando negli arbusti. Pazienza pure se ci portano a cena da Fanny, che è cinese (?) e sbaglia tutto quello che può sbagliare della comanda, e i piatti non arrivano mai (di solito, l'attesa media è un'ora e un quarto, per dire).
Chissà, magari da Fanny abbiamo preso la salmonella, ma pazienza anche per questo.
Share:

Posta un commento

Designed by OddThemes | Distributed by Blogger Themes