#StayParis


È da venerdì notte che penso a cosa scrivere. Un paio di volte avevo anche iniziato, ma poi non sono riuscita ad andare avanti. Non volevo confondermi con gli sciacalli, mettere in mostra troppo.

«Stai sentendo che cosa succede?»

Io non stavo sentendo. Mi stavo infilando la giacca, ero anch'io fuori a cena. L'ho sentito in macchina, alla radio, mentre ci si spostava verso il locale di un amico.
Mi sono fatta preparare un gin tonic con il mio gin preferito, ma non avevo davvero voglia di berlo.
C'erano le luci basse e la musica altissima, tutto intorno gente che rideva, ballava e festeggiava, e forse non sapeva niente. Io stavo appoggiata al bancone e continuavo a guardare il cellulare. Ogni tanto le cameriere arrivavano con i vassoi pieni di bicchieri vuoti e qualcuno mi spintonava passando.

«Ma secondo te lo sanno?»

Qualche volta, quando alzavo gli occhi dallo schermo, i ragazzi dietro il bancone mi chiedevano di aggiornarli mentre lavavano i bicchieri o pestavano i cocktail, e io alzavo la voce sopra una canzone di Enrique Iglesias a tutto volume.
Il mio gin tonic ormai era tutto annacquato e mi sembrava tutto sbagliato, ma a casa è stato anche peggio. C'era troppo silenzio.
Ho acceso un po' la Tv, non mi sono addormentata fino alle cinque del mattino.

Riaprire i social verso le undici, quando tutti si erano svegliati e avevano saputo, è stato brutto. Un'orgia di foto profilo con le bocche a culo di gatto e la bandiera francese sovraimpressa, outfit del giorno con citazioni su Parigi, citazioni a caso di Oriana Fallaci, screenshot del profilo Twitter di Salvini, commenti geopolitici ignoranti o complottisti corredati dall'hashtag #PrayForParis. Mentre propio mi sembrava più che mai che pregare non servisse a niente.

Ho seguito un telegiornale dopo l'altro, quando non ne potevo più ho cominciato a fare zapping, ma non mi interessava niente. Allora sono uscita.
Ieri sera ne abbiamo parlato ancora per tutto il tempo. Forse le persone con cui esco, questa volta, le ho scelte bene.

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1 commento :

  1. credo che parlarne sia cosa buona e giusta...
    dimenticare evitare trattare come tabù...
    sono tutte cose che ci porteranno a commettere altri errori, identici a quelli già commessi...

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