Il ghiacciolo è un must


«Però... Siamo giovani»
«In che senso?»
«Eh, siamo qui... Domenica pomeriggio, piscina, ghiacciolo... Siamo giovani»
«E allora?»
«Eh, se penso a dieci anni fa, ero qui col ghiacciolo»
«Vabbè, ma anche a tre anni uno si mangia il ghiacciolo!»
«Eh, appunto. Guarda che il ghiacciolo è un must»
«Vabbè»

Rimango un po' così, mentre con una mano do una grattata distratta alle quindici (mila) punture di zanzare che ho sulla caviglia dalla sera prima, quando ci hanno attaccati a frotte al Mercato Metropolitano e ho dovuto buttare giù i tagliolini senza apprezzarli come si meritavano e portarmi via il bianco in un bicchiere di plastica.
Sui Navigli limonano sempre tutti, almeno quelli che non vomitano come idranti. Infatti è risaputo che se uno ti chiede di uscire e ti ci porta è perché vuole dare un senso alla serata.
Domenica pomeriggio a un certo punto ho contato ventuno persone su due ombrelloni, una cosa oltre l'ingestibile.

«Cosa fai?»
«Una panoramica. Sembra un campo Rom»

Le punture sulla caviglia me le sarei volentieri grattate a sangue.

«Quanti docciaschiuma hai già rubato, in tutto?»
«Ma non li ho rubati... Li ho trovati. E tu, non guardami così»
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