Il Cigno Nero


A me, la danza classica è sempre stata un po' sulle palle.
Quelle ragazzine minute e precise, e io che anche volendo sarei stata comunque troppo alta e scoordinata. E poi non mi piaceva che si notasse troppo che ero una femmina.

Il Cigno Nero l'ho rivisto ieri sera, è stata una delle mie pazze, pazze idee dell'una di notte.

Il respiro spezzato, il rumore del sangue che pulsa nelle orecchie con la testa immersa nell'acqua della vasca, il sangue, le unghie, la limetta di Winona Ryder, la pellicina, le dita di Mila Kunis sul taxi, la pelle che si buca, le dita dei piedi che s'incollano, le ginocchia che si girano  all'indietro. E ancora il sangue. Che film pazzesco.

È come una figura retorica inusuale, una metafora di quelle difficili, o un'allucinazione.
Anzi, un po' tutte e due. 
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