La scopa del sistema


Poi Lang disse:– Tu vai pazza per le parole, vero? – Guardò Lenore. – Vero che vai pazza per le parole?– Cioè? Che significa?– Significa che mi dài l’idea di una che va pazza per le parole. O forse pensi che siano loro a essere pazze.– In che senso? Lang guardò nel tavolino di vetro, poi si toccò distrattamente il labbro superiore, con un dito. – Nel senso che le prendi terribilmente sul serio, – disse. – Tipo come se fossero un bisturi, o una motosega che rischia di tagliarti con la stessa facilità con cui taglia gli alberi.

È come sbattere forte contro l'asfalto, quegli stupidi leggings da hipster si stracciano, la pelle sanguina e il sangue appiccica la stoffa alla pelle.
Poi la devi staccare.
Poi devi togliere qualche sassolino e qualche brandello di stoffa.
Pulire tutto. Lavare via il sangue e il velo trasparente d'infezione.
Mettere il mercurocromo. Sigillare.
Come a dieci anni.
Bende e cerotti li ho sempre trovati interessanti

«È che la mia giacca sa un po' di... fritto»
«Anche le nostre»
«Ah, allora occhei»

Oh, io tra sette ore sono all'Esselunga. Che vita rocchenroll.
Il dress code della Vigilia di Natale consiste in uno o due giri di garza adesiva attorno al ginocchio destro.


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