Happiness is a warm gun


Il due novembre, sono due le cose da cui non si scappa: le gomme da neve sulla macchina e il giro dei cimiteri.
Però c'è il sole. Però dal gommista sono simpatici. Però con il chiodo, i jeans strappati sul ginocchio e i Wayfarer dimostro sedici anni. Però mi piace l'odore dei cipressi. Però posso leggere Palahniuk nel parcheggio del cimitero, mentre aspetto mia madre con i fiori.

Con Cavie è successo di nuovo, mi girava la testa, ma questa volta solo un pochino.

Le cose lette sono più impressionanti di quelle viste, altrimenti non guarderei The Walking Dead mentre mi sfondo di Frosties.
Poi, a me fanno più impressione quando sono vivi, come quella volta, mentre guardavo E.R., che sono svenuta perché a un certo punto schizzava un occhio fuori dall'orbita di uno, e ho sbattuto la testa prima sul tavolo e poi per terra.

Stiamo in tre sulla mia smart con il mio iPod acceso. Leggo le porte dei bagni dei locali.

«Qui c'è scritto: "Viva il pene e chi lo sostiene!"»
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