Dentro i miei vuoti


Giugno è finito.
Dovrebbero inventare piatti con il reggibicchiere per l'aperitivo, penso, con un piatto quadrato in una mano e un bicchiere di vino bianco nell'altra.
Siamo in una via da qualche parte, in zona Tortona.
Milano è tutta mattoni, zanzare, rampicanti e luce arancione.
Porto un vestito corto leopardato e le slippers con le borchie.
I ragazzi hanno le maniche della camicia tirate su.
Il cielo scolora. Fa buio.
Parlo con Federico che sta compiendo ventitrè anni, seduti sul cofano di una macchina.
Abbraccio Sofia, che li sta compiendo lei pure, e mi sta dicendo che deve proprio essere messa male se la sto abbracciando, io che non abbraccio mai nessuno.
Intanto, il vino è fresco e va giù che è un piacere.
E le zanzare fanno strage di pelle nuda.
Ma non importa.
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2 commenti :

  1. Ciao piccolo unicorno.
    Ti leggo da un po' e non so bene perché mi iscrivo solo ora...mah, sarà Caronte che mi fa sragionare!
    Leggerti mi rilassa e mi fa evadere, hai quella scrittura decisa ed immediata che adoVo.
    Complimenti, davvero.

    Abbi una splendida giornata, caVa! =)

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